Il vissuto, il carattere e l’aspetto emozionale incidono fortemente sullo stato di salute generale.
La
floriterapia è un metodo terapeutico rivolto soprattutto alla persona più che
alla patologia in se.
Il
Dott. Bach ha compreso che le emozioni sono fatte di energia. Riuscì a
codificarne 38 isolando le rispettive frequenze.
Dopo uno studio attento e minuzioso ha ritrovato i corrispondenti fiori alle rispettive emozioni. Per legge fisica due frequenze uguali che si incontrano innescano l'effetto di risonanza generando una risposta esponenziale.
Dopo uno studio attento e minuzioso ha ritrovato i corrispondenti fiori alle rispettive emozioni. Per legge fisica due frequenze uguali che si incontrano innescano l'effetto di risonanza generando una risposta esponenziale.
In
pratica si parla di essenza di fiori in diluizioni simili al farmaco Omeopatico che una volta assunti offrono la possibilità di ritrovare risorse disponibili in
se stessi, quindi risolvere i propri conflitti o almeno accettarli restituendo perciò, equilibrio alla propria esistenza.
Sono
disponibili altri generi di fiori, come gli Australiani, Californiani ed altri
ancora.
I
metodi per individuare la scelta dei fiori possono
essere diversi, il più comune è attraverso un’indagine verbale dove un operatore
preparato esegue una anamnesi decidendo i fiori più indicati.
Personalmente preferisco il Test Kinesiologico perchè attraverso questa lettura il soggetto sceglie i fiori per se stesso escludendo quindi, la possibilità di eventuale errata individuazione.
Personalmente preferisco il Test Kinesiologico perchè attraverso questa lettura il soggetto sceglie i fiori per se stesso escludendo quindi, la possibilità di eventuale errata individuazione.
Di
seguito troverete gli approfondimenti sapientemente descritti dall’autore del sito:
www.fioridibach.it
Tutto quello che
dobbiamo fare
è conservare
la nostra personalità,
vivere la nostra vera vita.
Essere capitano
della vera nave.
E tutto andrà bene.
(Edward Bach)
dobbiamo fare
è conservare
la nostra personalità,
vivere la nostra vera vita.
Essere capitano
della vera nave.
E tutto andrà bene.
(Edward Bach)
Edward
Bach
Nacque il 24 settembre 1886, nel Galles, di cui la sua famiglia
era originaria. Il suo cognome va
quindi letto Bach, non come lo leggono gli Inglesi
"Batch".
Fin da giovane amava interessarsi alla natura e mostrava la sua
forte sensibilità di fronte alla sofferenza di tutti gli esseri, tanto che ben
presto decise di diventare medico. Riuscì nel 1912 a laurearsi presso
l'Università di Birmingham.
Iniziò a lavorare a Londra, ed essendo a contatto con la
sofferenza quotidianamente, si accorse però, che la medicina
"ufficiale" allopatica non riusciva ad andare oltre l'aspetto
sintomatico del problema, la sua attenzione era sempre rivolta alla malattia e
mai verso il malato.
Notò sempre più le differenze di approccio che ciascun individuo
aveva con la malattia, nonostante i sintomi, ognuno reagiva emotivamente in
maniera diversa dall'altro di fronte al problema. Sempre meno contento dei
risultati della medicina sintomatica si avvicinò, allora, alla medicina
omeopatica. Anche in questo settore non rimase ad osservare, interessandosi in
particolar modo all'aspetto della tossiemia intestinale.
Nel 1917 a causa di un'emorragia, fu operato urgentemente con
successo. Ciò nonostante, gli fu detto che gli rimanevano solamente pochi mesi
di vita a causa di una grave malattia, si buttò allora completamente nel suo
lavoro, notte e giorno senza pensare ad altro, convinto che un interesse e un
ideale nella vita siano migliori di qualunque cura, tanto che non ne fece
alcuna.
Sentiva il bisogno di trovare un metodo basato sull'individuo,
semplice e naturale, utilizzabile da chiunque. Continuò così a lavorare ai suoi
interessi, scoprì i sette nosodi, (tipi di vaccini omeopatici) che tutt'oggi
sono ancora usati da alcuni omeopati. Notò che ad ogni gruppo dei nosodi, si
poteva ricollegare un tipo di personalità, iniziò così a prescriverli in base a
questa sua osservazione e ciò gli fece ottenere un buonissimo successo. Ma
anche questo non lo soddisfaceva, cercava dei rimedi sempre più naturali, pensò
che alcune piante potevano sostituirsi ai nosodi (ottenuti, invece, da batteri
intestinali).
Dietro queste osservazioni decise allora di chiudere il suo
avviatissimo studio medico di Londra e dedicarsi alla ricerca di un metodo per
la cura dei problemi umani. Nel 1929 si trasferì nel Galles. Girò moltissimo
nelle campagne di questa regione, affinando la sua innata sensibilità.
E come un vecchio erborista sentì, provando e riprovando, che
alcune piante avevano delle stupende virtù terapeutiche sullo stato d'animo
umano. Nella scelta delle piante non tenne conto delle piante velenose e di
quelle coltivate.
Intuì che alcuni fiori trasmettevano attraverso la rugiada, o
l'immersione nell'acqua delle virtù terapeutiche uniche. Scoprì dapprima 12
fiori, che costituirono i primi 12 "guaritori", così come furono
chiamati dallo stesso Bach, e poi tutti gli altri attualmente conosciuti.
Iniziò immediatamente a proporre questo suo metodo ai suoi
pazienti e sempre più felice della sua scoperta decise che questo metodo doveva
essere conosciuto da tutti, e si prodigò enormemente nella sua diffusione.
Negli ultimi anni della sua vita ebbe molto da fare per proporre
a chiunque di imparare il suo metodo (anche a non medici), tanto che per questo
fu accusato molte volte dalla classe medica. Per tutta risposta Bach scrisse
che considerava un onore insegnare a chiunque come guarire se stesso, e al
termine dei suoi giorni chiese di essere cancellato dall'Ordine dei Medici e di
voler essere considerato solo un erborista.
Edward Bach morì, felice, il 27 novembre 1936 considerando
conclusa la sua missione su questa terra.
Un
racconto di Edward Bach
La Storia della vita è semplice come questo racconto
Una ragazzina ha deciso di dipingere un quadro con una casa in
tempo per il compleanno della madre.
Nella sua mente il quadro è già finito, ella sa come attuarlo
nel più piccolo dettaglio, resta soltanto di metterlo giù sulla carta. Prende
la scatola con i colori, il pennello e lo straccio, e piena di entusiasmo e
felicità si mette al lavoro. Tutta la sua attenzione ed interesse sono
concentrati su ciò che fa, niente può distrarla dal lavoro in corso.
Il quadro è finito in tempo per il compleanno.
Con grandissima abilità ha ritratto la sua idea della casa: è
un'opera d'arte perché è tutta sua, ogni pennellata è fatta per amore verso sua
madre; ogni finestra, ogni porta ritratta con la convinzione che doveva essere
lì.
Quand'anche possa sembrare una baracca, è comunque la più
perfetta casa mai realizzata in un quadro; è un successo perché la piccola
artista ha messo tutto il suo cuore e la sua anima, tutto il suo essere nel
farlo.
Questa è salute; questo è successo e felicità e vero servizio:
servendo per amore, in perfetta libertà, ognuno a modo suo.
E così scendiamo in questo mondo, sapendo quale quadro dobbiamo
dipingere, avendo già tracciato un piano del nostro passaggio nella vita, e
tutto quello che ci resta da fare è di metterlo nella sua forma materiale.
Andiamo avanti pieni di gioia ed interesse, concentrando tutta
la nostra attenzione nel perfezionare quel quadro, con grandissima abilità,
traducendo i nostri pensieri ed obbiettivi nella vita terrena in qualunque ambiente
abbiamo scelto.
Poi, se seguiamo dall'inizio alla fine i nostri veri ideali, i
nostri veri desideri con tutta la forza che possediamo, non c'è fallimento: la
nostra vita è stata un successo splendido, sano e felice.
La stessa storiella della giovane pittrice illustra come, se lo
permettiamo, le difficoltà della vita possano interferire con questo successo,
salute e felicità, e ci distolgano dal nostro scopo.
La ragazzina sta dipingendo indaffaratamente e felicemente
quando arriva qualcuno e le dice: "Perché non mettere la finestra qui e la
porta lì, e poi il sentiero del giardino dovrebbe andare così". Il
risultato nella giovane sarà di perdere totale interesse nel lavoro; può darsi
che continuerà ma ora sta mettendo giù sulla carta soltanto "idee altrui".
Può scocciarsi, diventare irritata, infelice o impaurita nel
rifiutare questi suggerimenti o incominciare a odiare il quadro e forse
strapparlo: la reazione dipenderà dal carattere della ragazzina. Il quadro
finale potrebbe essere una casa riconoscibile, però sarà imperfetta e un
fallimento perché è l'interpretazione dell'idea altrui e non quella della
ragazzina.
Non può servire come regalo di compleanno perché può darsi che
non sarà completato in tempo e la madre dovrà aspettare tutto un altro anno per
il suo regalo.
Questo è malattia: la reazione all'interferenza; questo è
fallimento ed infelicità temporanea.
Questo accade quando permettiamo ad altri di interferire con lo
scopo della nostra vita e impiantare nella nostra mente dubbio, paura e
indifferenza.
Unicità della
floriterapia
La floriterapia si distingue dall'omeopatia e dalla fitoterapia (i prodotti
vegetali erboristici).
La floriterapia pur prevedendo le diluizioni, come l'omeopatia, non ne
segue lo stesso metodo e si regge sul concetto che il bene (il fiore) cura il
male (stato di disagio, malattia). L'omeopatia si basa sull'utilizzo di
sostanze non solo vegetali e il principio di base è "il simile cura il
simile".
La fitoterapia prevede invece l'uso di estratti di piante non diluiti e con
un concetto generalmente sintomatico o di rafforzamento della costituzione
fisica.
La floriterapia tiene conto dell'individuo nella sua globalità e per la sua
unicità. Non importa quale sia il sintomo che si presenta, ma come l'individuo
si rapporta al sintomo.
Semplice
Innocua
Efficace
Semplicità
Uno dei principi fondamentali per Bach era la semplicità. Il metodo di
scelta con cui dare i rimedi è semplice e il loro uso può essere compreso così
facilmente da permetterne l'uso in famiglia o tra le persone che ci circondano.
Innocuità
Tutte le essenze sono estratte da fiori di campo o da fiori ed infiorescenze
di alberi ed arbusti atossici ed innocui, solo una delle essenze è ricavata da
acque di fonte (rock water).
Efficacia
L'efficacia della floriterapia è data dal fatto che non interviene sulla
malattia ma sulla persona ammalata, sulle sue reazioni alla malattia e sugli
stati d'animo della persona mentre è ammalata. La floriterapia è efficace anche
in presenza di particolari stati d'animo che ostacolano il nostro benessere
quando non ci sentiamo più noi stessi o sentiamo che c'è qualcosa che non va
per problemi che ci assillano.
La floriterapia non combatte la malattia, ma sviluppa le qualità che ci
permettono di superarla.
Le
diluizioni dei rimedi floreali
Riportiamo di seguito le diluizioni delle essenze floreali
originali che effettuava Edward Bach, così come vengono realizzate dalla
maggior parte dei produttori attuali.
Le
diluizioni "tradizionali" in floriterapia
Troverete delle unità di misura a noi poco conosciute, quelle
usate da Edward Bach quando mise a punto il suo metodo, la pinta e l'oncia, ma
non vi preoccupate, vicino ci sono anche le traduzioni nelle nostre attuali
unità di misura.
Spiegazione dei termini:
Essenza: infusione del fiore (estrazione del valore energetico
del fiore)
Bottiglia stock: bottiglia in commercio da cui poi preparare
quella pronta all'uso
Boccetta pronta all'uso: quella dove vengono inseriti i vari
fiori per poi assumerli
Realizzazione dell'essenza della pianta La quantità di acqua
necessaria alla preparazione è 1/2 Pinta = 300 ml circa. Essenza: 1/2 Pinta di
estratto floreale con l'aggiunta della stessa quantità di brandy.
Preparazione della boccetta stock - 1 Oncia (la quantità totale
della bottiglia stock) = 28,35 ml. (le bottiglie con pipetta in commercio in
Italia sono da 30 ml, quindi:1 ml = 16 gocce e 30ml =480 gocce). - Le Bottiglie
stock vengono preparate con 1 oncia di brandy (la bottiglietta con pipetta da
30 ml) e l' aggiunta di 2 gocce di essenza. - In commercio troviamo sia le
boccette da 30 ml, ma più spesso quelle da 10 ml. - Il metodo ora indicato spiega
il rapporto essenza/bottiglie stock 1:240 che troviamo indicato nelle
confezioni delle bottiglie in commercio. - La proporzione 1:240 è così
ottenuta: 2 gocce di essenza in 1 oncia e cioè 2 gocce di essenza in 480 gocce
di brandy (nel flaconcino con pipetta).
Bottiglie pronte all'uso : 2 o 3 gocce della bottiglia stock in
1 oncia (cioè la bottiglietta con pipetta riempita con acqua minerale e brandy
in proporzione 4/5 circa)
Nota:
Bach insisteva sul brandy perché esso è un prodotto della vite
(vine) ed è invecchiato in botti di rovere (oak) . Quindi il brandy è già un
distillato dove è presente l'energia dei fiori.
Le informazioni di questa pagina sono state estratte
dalla pagina www.fioridibach.it